Money Management - Trading Sicuro

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Partendo dal principio che la PRIMA REGOLA nel mercato è: "Non perdere soldi!" E la SECONDA è "Guadagnare!" Imparando come seguire queste due regole in modo sequenziale, qualora i guadagni fossero anche piccoli, le perdite saranno comunque sempre inferiori. Dobbiamo però assolutamente seguire quest’ordine, poiché so lo invertiamo e cerchiamo di soddisfare inizialmente la seconda regola rispetto alla prima, molto probabilmente le perdite supereranno i guadagni! Molti corsi di investimento insegnano che bisogna essere disposti ad impegnare 1 per guadagnare 2 o 3 volte ciò che siamo disposti a perdere. All’apparenza sembra un insegnamento corretto, ma allora come mai l’85% degli investitori privati perde i soldi nel mercato? Molti tra questi 85% seguono le regole, eppure perdono anch'essi. La risposta è semplice, poiché nonostante questo concetto sia giusto, spesso viene mal interpretato; poiché gli investitori non sanno dove inserire i propri Stop/Loss (S/L), fanno trade su ciò che "Credono"; e non su ciò che "Vedono!" In più è molto importante che la maggior parte dei trader perda soldi sul mercato, poichè essendo questo un mercato "fuori borsa", i soldi devono passare da una parte all'altra. Se quasi tutti i trader minori non perdessero, i grandi investitori non potrebbero guadagnare. Ecco perchè non dovete fidarvi di queste regole, poichè non vi porteranno mai al successo. Molti trader poi sono convinti che il mercato arriverà dove vogliono loro, quindi credono che il money management (MM) corretto sia di rischiare solo 0,5 o 3% per ottenere 1 o 6%, restando però spesso troppo vicini al punto di entrata; 0,5% può essere vicino o lontanissimo in base a quanto leva si usa. Anche se questo rischio pare accettabile, in realtà non l’è, e ci si imbatterà in continui trade negativi. E’ il loro posizionamento ad essere sbagliato, stanno cioè mettendo la prima regola dopo la seconda; ecco che l’ordine viene invertito ed anche il risultato voluto. Un anno di tempo ed essi si troveranno inevitabilmente con meno soldi di quando hanno iniziato. Generalmente questi trader vivono un paio di anni sul mercato e poi devono ricapitalizzare; ma non imparano nulla dall'errore commesso poichè leggono ovunque che stanno rispettando il (MM), quindi non cambiano la strategia di posizionamento nel mercato e sono pertanto destinati a sopperire. Spesso queste strategie perdenti vengono insegnate ai nuovi trader, prosciugandoli pian piano dei loro soldi.

Facciamo un esempio pratico di ciò che ho visto erroneamente insegnare: conto di € 10.000, rischia € 200 per ottenere € 400, quindi in questo caso un rischio del 2%. Con una media di 10 trade al mese se anche solo 5 trade vanno a target (utile € 2.000) e 5 trade vanno male (perdita € 1.000), avrai comunque ricavato un utile di € 1000. Falso! Non è come lanciare una moneta dello stesso peso per 10 volte considerando che almeno il 50% dei trade andrà bene. Il mercato è differente, infatti il più delle volte ritraccia, e con stop/loss errati si rischia che il mercato ti tagli fuori 10 volte su 10. Inoltre spesso non arrivano a target e quindi il mercato ritraccia e si rischia di perdere altre 10 volte su 10. Questo sistema è assolutamente fallace nel lungo termine.
Di seguito vediamo le statistiche medie reali sul comportamento dei trader privati, che mette in evidenza che nonostante i trade chiusi con successo nei vari mercati sia superiore al 50%, la differenza tra PIP guadagnati e PIP persi è a favore di quelli persi. Ad esempio i trade chiusi in profitto sul mercato GBP/JPY sono il 66%.



Quindi molti trade vengono chiusi in positivo, ma quelli chiusi in negativo fanno perdere molto di più in termine di PIP. Anche in questo caso GBP/JPY la media di PIP guadagnati e di 52 al dì, quelli persi 122. Quindi 53 PIP x 66 Trade positivi porta ad un utile di 3498 PIP mentre 122 PIP x 34 Trade negativi porta ad una perdita di 4148 PIP. Alla fine il risultato è una perdita pari a 650 PIP. Ovviamente in base a quanto si carica di leva su ogni PIP si può arrivare a prosciugare il conto in brevissimo tempo.




Ciò evidenzia quanto le perdite abbiano un impatto maggiore sul conto e significa che quando si chiude in positivo si guadagna poco e quando si perde si perde molto di più.
Vediamo ora come la media dei trader guadagni circa 60 PIP da ogni trade in positivo ma ne perda circa 130, anche se in (MM) sul lungo incide sul conto nonostante ci siano maggiori trade chiusi in profitto.




Questo capita per diversi fattori: Gli stop/loss sono troppo vicini o/e l'esposizione è troppo grande, oppure le posizioni ritracciano prima che si inserisca una Stop/profit, oppure non arrivano a target e si chiude prima del tempo.
Nuovamente vi metto in guardia, poichè molti corsi insegnano a perdere non a guadagnare! La vera arte sta tutta nel Money Management per non avere MAI e dico MAI tensione quando si apre un trade; la vostra emotività sarà sempre ed assolutamente sotto controllo con percentuali di trade chiusi con successo oltre il 75% e perdite assolutamente sempre con una minima esposizione. Questo è il vero (MM): non affidarsi al lancio della monetina (perchè di questo si tratta) se avete perdite in numero di trade del 50% o se avete più del 25% di trade che si chiudono in negativo allora indipendentemente da quanto state rischiando per trade, siete in pericolo.

Il mio consiglio è quello di iniziare a fare trading con un conto "Demo". Dimensionato al reale capitale che investireste nel mercato; così da simulare al meglio le reali condizioni nelle quali vi troverete in futuro. Inoltre è bene restare in demo fino a che non vi sentite pronti per entrare nell'arena, oppure capite che quest'attività non fà per voi. Meglio rendersene conto subito senza aver perso soldi, che dopo, disperandosi per la propria irresponsabilità. Se mi si chiedesse il tempo minimo per stare in demo? Risponderei che è molto soggettivo, ma penso che per avere una idea sommaria del mercato bisogna almeno operare per tre mesi in modo abbastanza costante. Così come è utile aprire delle posizioni con la demo per valutare il costo reale di un mercato a noi poco conosciuto; per capire bene il suo spread, i suoi swap, come esso si comporta nella giornata etc... Oppure semplicemente se sentite che state andando in overtrading, è meglio sfogarsi su di un conto Demo che non dilapidare tutto il vostro capitale.

Se osservate queste mie statistiche a seguire, vi renderete subito conto di quello che vi ho appena insegnato. Su 201 trade la percentuale di operazioni in profitto è stata dell’86,57% e quelle in perdite solo del 13,43%. Le chiusure consecutivamente in profitto sono state 49 contro 5 perse consecutivamente.

Questa operatività ha trasformato un piccolo conto di € 4.500 in oltre € 10.500 in 11 mesi, con un utile netto del 133% ed una media mese del 12%. Ma cosa assai più importante, le perdite sono percentualmente molto basse, non solo in frequenza ed in valore assoluto rispetto al numero di operazioni, ma anche per esposizione nelle singole operazioni perse. Se si osserva anche il Profit Factor che alcuni chiamano win/loss ratio, è il rapporto tra operazioni vincenti ed operazioni in perdita; ossia in questo caso (€ 7.250 / €2.557 =2,84). Quindi si è rischiato 1 per guadagnare 2,84. Diciamo che un buon trade dovrebbe avvicnarasi o superare il 2 di Profit Factor; ossia rischiare 1 per guadagnare 2. In questo mio conto la percentuale è stata di: Ora questa operatività non è l'operatività che sono solito eseguire, infatti questo era un allenamento con un conto piccolo nel quale mi esponevo con rischio di perdere tutto; come allenamente in vista del: "WorldCup Trading Championship" un campionato mondiale di trade che si svolge ogni anno. Io ho un trade molto prudenziale che di norma generà dal 10%-30% raramente di più; fare i campionati mondiali non è la stessa cosa, anzi li si rischia il tutto per tutto ed il 70% finisce a gambe all'aria entro il primo tremestre, ma questo è normale in una competizione come questa.



Guardare le statistiche in modo dettagliato un’altra realtà importante è la seguente, quando voi vedete le statistiche di un conto magari in profitto del 200% in un anno; vedete però che il numero di trade chiusi in negativo sono poco meno o quasi uguali a quelli chiusi in profitto, significa che molto probabilmente è solo questione di tempo; quel conto presto subirà in un anno una perdita del 200%, poiché i trade sbagliati sono troppi in proporzione a quelli giusti, e questo sovverte appunto la regola 2 con la regola 1 iniziale. Di fondamentale importanza è il Profit Factor che si deve avvicinare il più possibile a 2 o meglio ancora se lo supera. Quindi conti con guadagni stratosferici ma poi il Profit Factor è 1 o 1,2 sono conto rischiosi poiché nel lungo porteranno a perdite. Inoltre sappiate che non esiste la possibilità di fare il 20-30% di utile mensile per lunghi periodi di tempo. Può capitare in qualche buon mese alternato ad altri in perdita o con poco guadagno; i conti reali gestiti da trader professionisti hanno un incremento annuo tra il 30% ed il 70%; ma questo significa spesso operare tutti i giorni.
Dovete analizzare bene sia il più grande guadagno che la più grande perdità, Se quest'ultima non è in (MM) occorre verificare il perchè, e se è giustificabile con qualche strategia. In questo conto per esempio ho usato una strategia hedge
che ha portato ad un guadagno tra le due posizioni di € 134 in meno di 20 minuti.


Per un corretto Money Management (MM) é fondamentale non solo posizionare bene il proprio "Stop Loss" (S/L), ossia il livello al quale inserire il nostro punto di perdita dell'operazione; ma soprattutto è necessaria una esposizione per singolo trade dallo 0,5 al 3% per un numero massimo di 7-10 trade ed una esposizione totale del conto non superiore al 20% in casi più unici che rari si arriva ad un 20%. Se si seguono le giuste regole, le probabilità di avere trade negativi è molto bassa, averli consecutivi è ancora più bassa; e se ci saranno perdite, saranno comunque tutte limitate.

Per calcolare l’esposizione dovete farvi i calcoli matematici a mano in base ai pip, o crearvi o trovare dei file o programmi appositi, che vi calcolano in automatico l’esposizione in %, in base a i pip di rischio che voi prendete in considerazione in quel trade. Questo vi permetterà di capire quanta leva usare in base a quei pip, oppure se il vostro punto di S/L è troppo ampio ed anche con una leva minima è comunque troppo esposto rispetto all’ammontare del vostro conto.
Ricordate che anche se siete in (MM) per esposizione, ma non seguite le regole nel modo giusto e non sapete dove inserire i vostri (S/L) probabilmente le vostre operazioni in perdita saranno pari all’80% e le vostre operazioni vincenti al 20%. Se anche fossero state 3 volte superiori al vostro rischio, avrebbero generato in proporzione più o meno un aumento del 40%; ma le perdite sul conto sarebbero sempre state di circa un 50%.


Quanto vale un PIP; ora ci possono essere differenze tra Broker e Broker e tra mercato e mercato, quindi possiamo avere un enorme differenza di leva e di valore, con il prezzo per Pip con un lotto si potrebbe avere il costo di € e $ 10 a pip oppure con un altro mercato € o $ 1 a PIP, questo dipende se la piattaforma lavora a 4 o 5 cifre; quindi bisogna stare attenti e capire bene ogni strumento finanziario quanto ci costa quel Pip con quella determinata leva



Valore del PIP a 5 cifre
Dovete agire con un (MM) che segue la regola "antimartingala"; ossia se il vostro capitale cresce, lo 0,5% di esposizione o quanto sia è superiore in termini assoluti allo stesso 0,5% di quando avete aperto il conto, è ovvio, poichè ora avete più capitale; così se perdete soldi, lo 0,5% si riduce rispetto al vostro capitale iniziale. Quindi voi non dovete mai pensare di rischiare una somma fissa per trade, diciamo € 100, ma sempre una percentuale del capitale totale.

Altro aspetto fondamentale è il corretto inserimento degli "Stop/Profit" (S/P) e "Take/Profit" (T/P). Il primo va inserito in un momento esatto di positività del trade, che non deve essere nè troppo presto nè troppo tardi: vi sono appunto livelli specifici per inserirlo. Il (T/P) va calcolato in base a livelli corretti di mercato cercando di identificare uno o più livelli di (T/P). Tutte queste fondamentali finezze fanno la differenza tra bravi trader e trader improvvisati.
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