Arti Marziali - Trading Sicuro

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Le Arti Marziali nascono in oriente, probabilmente in India, per poi diffondersi in: Tibet, Cina, Corea, Filippine e Vietnam. E' solo nel loro passaggio in Giappone che esse raggiungono il loro grado più alto di espressione. Il termine Arte chiarisce che esse non sono da considerare attività sportive, bensì un percorso di vita, che deve tendere alla perfezione. Questà è la forma più alta di arte in tutta la sua essenza. Non la realizzazione dell'opera in sè, ma il cammino verso il compimento di essa, sapendo che la perfezione è nel viaggio, non nella meta. Marziale, perchè presuppone: una disciplina ferrea, un forte autocontrollo, una perseveranza "titanica". Le due arti marziali giapponesi più importanti sono Aik-do (la via dell'armonia e dell'energia), ed il Karatè-do (la via della mano vuota). Tutte le arti marziali si basano sul concetto di utilizzare a proprio vantaggio la forza dell'avversario, dirigendola contro di esso. Lo scopo non è quindi quello di combattere contro qualcuno, quanto più quello di far nascere nell'altro la consapevolezza che un qualunque gesto, tornerà con la medesima energia se non aumentata al suo fautore.


La trasmigrazione del Kung-fu cinese in Giappone ha la sua più alta espressione nel karatè, di Okinawa. Quando un Karate-ka (colui che pratica il Karate-do) sale sul tatami (palchetto in legno giapponese per la pratica delle arti marziali), con indosso il suo Kimono o Karate-gi (divisa del Karatè), fa un inchino a chi sta sul tatami o al tatami stesso. In questo modo, spogliatosi dei suoi vestiti comuni ed indossato un abito nuovo, abbandona il suo vecchio mondo, per fondersi completamente in questa nuova realtà.  Ogni gesto, ogni respiro, ogni sguardo, è tutto volto al miglioramento continuo ed incessante di se stesso. Mente, corpo, spirito, sono un tutt'uno, ed uniti percorrono il sentiero verso la perfezione. Sul tatami non c'è spazio per la paura, per la titubanza; non c'è distrazione che possa turbare il Karate-ka. La mano è vuota, poichè il pugno è chiuso in tal modo che non vi è aria alcuna al suo interno. nulla può entrare o uscire; così è la mente, immobile, senza poter esser pertubata. Il Katate-ka sul tatami è pronto a morire, se ciò è richiesto, senza rimpianto, senza esitazione. Il combattimento non ha il fine di vincere sugli altri, se non su se stessi. Colui che perde, se perde con onore, avrà vinto di più di chi è rimasto in piedi; questo è il senso profondo delle arti marziali.


Colui che entra nel mercato finanziario è come un Karate-ka che sale sul tatami; deve svestirsi delle sue preocupazioni, dei suoi pensieri. La sua mente deve essere sgombra e libera da ogni distrazione, come i monaci zen in meditazione deve diventare un tutt'uno con il mercato, solo in questo modo potrà prevedere l'evolversi del mercato. Il trader saggio non combatte mai contro tendenza, ma utilizza la forza del mercato per andare insieme ad esso "trend is your friend", estrapolando così i denari voluti. Il trader esperto usa solo lo stile Shotokan, poichè sa che nel mercato bisogna fare molta attenzione alle tecniche poco efficaci, e si devono utilizzare solo le strategie vincenti (mortali). Ogni gesto, ogni sguardo, ogni respiro nel trade è volto a migliorare la propria strategia, a renderla sempre più perfetta; il trader deve fondersi con la sua piattaforma e con il mercato. Il suo pensiero è tranquillo e lucido, nulla lo può turbare. Egli sa che potrebbe morire (perdere tutti i suoi soldi), ma quando decide di aprire una posizione, lo fa senza esitare, senza paura, poichè ha ponderato ogni possibile mossa del suo avversario (il mercato). Il trader è come un moderno Samurai e la sua è un'arte solitaria, in cui l'avversario più temuto è il proprio EGO: esso è da sconfiggere, nessun'altro. Se perderà la sua posizione, lo avrà fatto con il corretto rischio espositivo. Avrà perso con onore contro il mercato; poichè la vita non è sempre prevedibile, ma avrà vinto la lezione. Avrà comunque appreso qualcosa, poichè nelle arti marziali come nei mercati, non è importante quante volte finisci al tappeto, la cosa che realmente importa è il modo in cui ti rialzi!


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